L’azzeramento del fondo taglia tasse da parte dell’amministrazione regionale guidata da Francesco Rocca produrrà un sostanzioso aumento dei tributi per circa 2 milioni di lavoratori e pensionati nel Lazio, con punte fino a 400 euro l’anno.
Era stato approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegnava la maggioranza a rifinanziare il fondo, un altro impegno disatteso.
Una vera stangata per le famiglie in una fase così complicata per l’economia.
Aumenti delle tasse, peraltro, che colpiscono le fasce più deboli della popolazione in una regione in cui una persona su quattro risulta a rischio di esclusione sociale e povertà. Esiste un margine temporale per rivedere questa impostazione: con questo tipo di manovra, oltre alle tasse, nel Lazio continueranno ad aumentare le disuguaglianze.
Nello specifico i più colpiti saranno i redditi tra i 15 e i 35mila euro, coloro cioè che con l’amministrazione Nicola Zingaretti avevano beneficiato di uno sconto sull’addizionale Irpef.
L’aumento della pressione fiscale si va ad aggiungere agli aumenti del costo della benzina, ad un caro prezzi irrefrenabile, ad una situazione generale che mette sempre più famiglie a rischio povertà.
Proprio ieri, peraltro, dalla bozza di manovra del governo Meloni sono emersi aumenti dei costi per prodotti di prima necessità come i pannolini, latte in polvere, prodotti igienici femminili e nuovi balzelli che renderanno ancor più complicata la vita di milioni di cittadini.
Nel Lazio, come hanno giustamente sottolineato alcune sigle sindacali, siamo in tempo per fermare la scure su tante persone in difficoltà.
Discutiamone, si tratta del futuro dei cittadini