Questa scelta irrompe in modo potente perché certifica la sensibilità e il rispetto al quale educate quotidianamente alunne e alunni; una missione quotidiana che portate avanti superando differenze e tabù rispetto a un tema sul quale c’è ancora molto pregiudizio.
Spesso, infatti, la dismenorrea non è considerata una patologia, ma una variabile fisiologica, un semplice dolore che può essere più o meno tollerato dalle donne. Davanti a questi pregiudizi, la risposta dell’istituto dimostra la capacità di andare oltre gli steccati per concorrere concretamente alla parità di genere e al rispetto reciproco. È un segnale importante perché anticipa anche le scelte delle istituzioni che, molto spesso, tardano a dare risposte su esigenze che sono ormai diffuse e riconosciute nel contesto sociale.
Grazie alla Dirigente, alle studentesse e agli studenti per questo bellissimo segnale che risuona forte dandoci la spinta a fare ancora di più nell’affermazione dei diritti.
Mi auguro che questo esempio possa essere seguito da tanti altri istituti.