Lazio, il 40% delle donne non cerca più lavoro Il carico familiare frena anche le trentenni Nella fascia 24 35 anni una inattiva su due Tante rinunciano per mancanza di aiuti
Titola così il report pubblicato questa mattina dal quotidiano la Repubblica che evidenzia come, a causa dell’emergenza sanitaria, siano state le donne a pagare il prezzo più alto: precariato, contratti part time e disoccupazione.
Lo certificano i dati: nel 2019, prima della pandemia il tasso di disoccupazione era pari al 57,3%; un trend interrotto nei due anni di pandemia. Nel 2020 infatti si è scesi al 54,9% e nel 2021 al 51,8%.
Pur mancando il dato definitivo per il 2022, i rilievi per il primo trimestre certificano un recupero ma comunque al di sotto dei livelli del 2019.
La nostra attività durante l’emergenza sanitaria, infatti, si è posta l’obiettivo di favorire interventi immediati e concreti per sostenere il tessuto produttivo ed evitarne il collasso.
Così come, sin dal nostro insediamento, abbiamo lavorato per favorire la parità di genere: lo abbiamo fatto potenziando i servizi per l’infanzia e l’assistenza domiciliare per consentire così alle donne di non doversi caricare la cura abdicando alla possibilità di costruirsi una carriera; lo abbiamo fatto favorendo incentivi per l’accesso alle carriere e con la parità salariale; lo abbiamo fatto attraverso la costruzioni di bandi finalizzati a incentivare l’imprenditoria femminile.
È un lavoro che non può essere fermato.
Nel programma del centro destra non esistono proposte in questo senso per questo invitiamo il nuovo Presidente e la futura giunta a proseguire il nostro lavoro.