Dichiarazione del consigliere regionale Sara Battisti:
“Oggi in XI Commissione, ho presentato la mia Proposta di Legge sul contrasto al Revenge Porn e fatto il primo passo per la definitiva approvazione da parte del Consiglio Regionale. Si tratta di una Legge molto importante, che qualificherebbe la Regione Lazio come capofila per una battaglia di diritti che interessa tutti.
Ho depositato la PL nel marzo del 2019, nelle more del dibattito in Parlamento sull’emendamento al DDL “Codice Rosso” che poi ha, di fatto, istituzionalizzato la condivisione di video e immagini sessualmente espliciti come reato ai sensi dell’art. 612 ter del codice penale. La mia proposta, però, afferisce tematiche diverse rispetto a quelle della mera statuizione del reato. Nella proposta voglio dare strumenti alle vittime per difendersi in tribunale e per ricevere un adeguato sostegno psicologico, tramite contributi per i soggetti del terzo settore che svolgono attività di assistenza legale e psicologica.
Un altro tema che ho affrontato nell’articolato riguarda il reinserimento sociale e lavorativo delle vittime. Come abbiamo purtroppo letto nelle cronache, chi subisce questo tipo di reato, spesso è costretto a cambiare casa, lavoro, finanche città perché additato pubblicamente ed umiliato: ancora oggi le vittime di reati che afferiscono la sfera sessuale, si sentono colpevoli e sono costrette a nascondersi, anziché venire aiutate. Per questo occorre un grande lavoro culturale da parte delle istituzioni, è necessario che muti l’humus in cui alberga l’umiliazione per le vittime ed emerga, invece, la loro voglia di giustizia sociale e la loro richiesta di aiuto senza sentirsi sotto giudizio.
Infine, ma probabilmente nel medio e lungo termine si tratta dell’aspetto più importante della mia proposta, ho voluto inserire il tema della sensibilizzazione verso i sentimenti che riguardano la sfera dell’affettività e della sessualità, anche e soprattutto nelle scuole. Per questo, ho inserito tra gli interventi apposite campagne di informazione in merito a questo reato affinché vengano proposti, anche da parte dei media e new media, modelli positivi nelle relazioni intime.
Ci tengo a ringraziare i numerosi colleghi di maggioranza che hanno, da subito, sposato la mia battaglia a sostegno delle vittime di questo reato particolarmente esecrabile: credo che le istituzioni non possano pensare che la sola formalizzazione del reato sia sufficiente a scoraggiare il fenomeno che ha causato conseguenze spesso estreme anche tra i giovanissimi.
Ora abbiamo il dovere di fornire strumenti concreti per far emergere i tanti casi sommersi e inascoltati ed aiutare concretamente le vittime”.